LA SANZIONE PER I VIZI FORMALI E PROCEDIMENTALI DEL LICENZIAMENTO SECONDO LA CONSULTA: L’ARS DISTINGUENDI DIMENTICATA
CARLO PISANI
Ordinario di diritto del lavoro dell’Università di Roma Tor Vergata
in Rivista Italiana di Diritto del Lavoro n. 4/2020
SOMMARIO: 1. La discutibile equiparazione tra il licenziamento ingiustificato e quello giustificato con vizi formali. — 2. La fondamentale distinzione tra sanzione civile e risarcimento del danno. — 3. L’inconferente richiamo alla ormai superata giurisprudenza sulla cd. sanzione d’area per i vizi procedimentali. — 4. Sul criterio della «gravità» dell’infrazione. — 5. La lesione della dignità del lavoratore non comporta un danno «in re ipsa». — 6. I vizi formali del licenziamento e il diritto di difesa giudiziale del lavoratore ex art. 24 Cost. — 7. La deterrenza da incalcolabilità.
LA SANZIONE PER I VIZI FORMALI E PROCEDIMENTALI DEL LICENZIAMENTO
SECONDO LA CONSULTA: L’ARS DISTINGUENDI DIMENTICATA. — Riassunto. Il saggio esamina le differenze del sistema sanzionatorio previsto per i vizi formali e procedimentali del licenziamento rispetto a quello riguardante l’assenza di giusta causa o giustificati motivo. Alla luce di tale differenza viene esaminata criticamente la sentenza n. 150 del 2020 della Corte costituzionale sotto alcuni profili. Il primo riguarda la discutibile equiparazione tra il licenziamento ingiustificato e quello giustificato con vizi formali; si passa poi ad esaminare la fondamentale distinzione tra sanzione civile e risarcimento del danno; viene inoltre operato un raffronto con la ormai superata giurisprudenza sulla sanzione d’aria per i vizi procedimentali; si affronta poi il duplice aspetto della gravità dell’infrazione e della lesione della dignità del lavoratore in relazione alla determinazione della sanzione. Si affronta infine il delicato problema dell’eventuale lesione del diritto di difesa giudiziaria del lavoratore garantito dall’art. 24 Cost., nonché quello della deterrenza da incertezza del diritto.
THE SANCTION SYSTEM AGAINST FORMAL AND PROCEDURAL DEFECTS OF DISMISSAL, ACCORDING TO THE CONSTITUTIONAL COURT: THE ARS DISTINGUENDI IS FORGOTTEN. — Summary. The essay examines the differences between the sanction system provided for the dismissal formal and procedural defects and that provided for the absence of just cause or justified reason. Considering these differences, it critically analyses several aspects of the Judgement No 150 of June 2020 of the Constitutional Court — the questionable equalisation between unjustified and justified dismissal with formal defects; the fundamental distinction between civil penalty and damage compensation; a comparison of the irrelevant reference to the outdated jurisprudence on the so — called “area penalty” for procedural defects; the twofold aspects of the infringement seriousness and the injury to worker’s dignity. Finally, it deals with the delicate issues of a possible violation of the worker’s right to court defence, guaranteed by Art. 24 of the Italian Constitution, and of deterrence, as affected by legal uncertainty.