Di Carlo Pisani
Università di Roma “Tor Vergata”
in il Lavoro nella giurisprudenza 8-9/2024
Abstract: La Consulta interviene nuovamente, con le sentenze n. 128 e 129 del 2024, sul sistema rimediale dei licenziamenti ingiustificati per ampliare l’ambito di applicazione della reintegrazione che era stata del tutto esclusa dall’art. 3, D. Lgs. n. 23/2015, in relazione al licenziamento per motivi oggettivi e per quanto riguarda i licenziamenti per motivi soggettivi e giusta causa allorquando si basano su una infrazione per la quale il contratto collettivo prevede solo una sanzione conservativa. La reintegrazione viene comunque esclusa per quanto riguarda la mancata prova dell’impossibilità di repêchage e il caso in cui la sanzione conservativa prevista dal contratto collettivo non sia sufficientemente specifica e tipizzata. Pur con questi due correttivi, comunque il capovolgimento di precise scelte del legislatore viene effettuato dalla Consulta con argomenti non sempre condivisibili.
Abstract: The Constitutional Court has again intervened, with the rulings Nos. 128 and 129 of 2024, on the system of remedies for wrongful dismissal to broaden the scope of reintegration which had been completely excluded by article 3 Legislative Decree No. 23/2015, in relation to dismissal for objective reasons and as for dismissal for subjective reasons and just case when they are based on an infringement for which the collective agreement provides only for a conservative penalty. Reintegration is excluded in any case as regards the lack of evidence of the impossibility of repechage and the case where the conservative sanction provided for in the collective agreement is not sufficiently specific and typified. Even with these two corrections, however the reversal of precise choices of the legislator is carried out by the Constitutional Court with arguments not always acceptable.